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single con resilienza

Tornare single con resilienza

Febbraio 1, 2016

Oggi incontriamo spesso il termine “resilienza”, parola di gran moda che non sentivamo dai tempi delle interrogazioni in Fisica. Se ricordo qualcosa di quelle lezioni, la resilienza è la capacità di un corpo di assorbire un urto senza rompersi. Ti ricorda qualcosa, anzi qualcuno?


Mi dirai: ma che c’entro io, novello single non più giovanissimo, con la fisica? Beh, anche tu hai appena assorbito un urto fortissimo e di certo qualcosa si è rotto, bisogna vedere come e quanto.

Tornare single è per molti di noi una condizione traumatica, dove si rompono non solo abitudini, affetti, modi di vivere, ma anche un sacco di convinzioni, visioni della propria vita, sogni, aspettative. E’ come se ci avessero dato una martellata in testa (anche se ce la siamo data da soli non cambia nulla) e ora dovessimo contare i danni.

Stay morbid

bruceIn questi casi, come quando ci si rompe un dito o un polso, più erano rigide le nostre convinzioni e abitudini, e più male ci siamo fatti. I bambini sopravvivono indenni a urti e capitomboli proprio perchè la loro ossatura è più morbida, mentre a 40 anni sicuramente siamo già parecchio irrigiditi, anche di capoccia.

Quello che dobbiamo fare il prima possibile ora è ammorbidirci.  Proviamo a cambiare un pò le nostre abitudini, cerchiamo di essere meno critici verso gli altri anche quando siamo sicuri di avere ragione, iniziamo a fare qualcosa di nuovo e diverso per smuoverci e renderci più flessibili.

Più una cosa è flessibile e meno probabile sarà che si possa rompere, come dimostrava il flessibilissimo Bruce Lee quando prendeva un sacco di mazzate e ne usciva fresco come una rosa (possiamo però evitare gli urletti da scimmia).

Non possiamo farne un dramma

Se abbiamo subito un urto forse vuol dire che nella nostra vita doveva cambiare qualcosa, non stiamo ancora a rivangare le cause e le ragioni, pensiamo solo a fare in modo di incanalare la potenza di questo urto nel modo meno traumatico, anzi di usarlo addirittura come spinta vitale se ci riusciamo.

Invece di farci vivere addosso, prendiamo un pò il controllo della situazione e anche se la nostra energia vitale è a zero, usiamo l’energia di quell’urto per continuare, come  se cavalcassimo una cometa incandescente. E sfruttando quell’energia iniziamo a rompere ancora di più dentro noi stessi, o meglio, andiamo a scrollare le cose inutili che devono cadere come la muta di un serpente.

Scrolla via le  vecchie convinzioni

resilienza2Le bionde ti sono sempre state sulle palle? Oppure le amanti del fitness o dei gatti? Inizia a sfrondare queste tue convinzioni spesso vuote e fondate solo su abitudine e pregiudizi radicati.

Ammorbidiamo, rendiamoci flessibili, apriamoci un pò di più, perchè la vittima di chi odia e disprezza tutto alla fine siamo solo noi, gli altri campano tranquilli. Hai sempre detto che non avresti mai cucinato a stirato? Altro esempio di convinzione del cacchio da scrollare. Ti stanno sul cazzo i neomelodici? Prova ad andare a un loro concer….ehm, vabè questa convinzione puoi mantenerla.

Mantieniti giovane e flessibile, non fossilizzarti approfittando di essere tornato da solo per riprendere in mano gli stessi libri e gli stessi dischi, in questo modo  invece di cominciare una nuova vita faresti solo una copia della precedente, ma in versione solitaria.

L’urto che hai avvertito in questo casino è quello del tuo corpo che ti sta gridando di cambiare, non mettere la testa sotto la sabbia dicendoti “va bè il peggio è passato, ora piano piano ritorno quello di prima”.

Non rimandare sottopelle questo grido, perchè tra 5, 10, 15 anni ritornerà fuori e saranno cavoli molto più seri. Per una volta nella tua vita impara dagli errori del passato e non limitarti a ripristinare una parvenza di normalità: fai il salto in avanti, adattati alla nuova vita che ti si apre di fronte e cogli le opportunità vere e reali che ti offre, non inseguire fantasmi del passato e specchi già rotti.

L’albero che non si piega si spezza

Un albero che non si piega per orgoglio durante un tornado, si spezza. La pietra che sfotte la piantina che cerca di spuntarle sotto, si spacca. Non dire “ho 40 anni, so cosa fare, so chi sono, sono totalmente formato” perchè ti spacchi pure tu.

Questa è la resilienza: accetta di essere una persona con un passato, con una personalità abbastanza definita, con dei gusti accertati, ma non ingabbiarti dentro questi parametri.

Usali solo per accennare i tratti distintivi del tuo essere, ma vivi questi parametri come dei pantaloni larghissimi dove ci puoi ballare dentro, al punto magari di farli cadere sul pavimento e perchè no, scoprirti più felice con le chiappe al vento.

Un paio di libri  sull’argomento

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