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relazioni a distanza

Relazioni a distanza: tutta la verità

Dicembre 18, 2017

Se c’è un argomento del quale sono veterano, è quello delle relazioni a distanza. Non so se tutto questo mi è capitato per scelta inconscia o per casualità, ma quasi tutte le relazioni della mia vita hanno richiesto di viaggiare (e talvolta anche di fermarmi da qualche parte). Del resto sin da bambino sono stato giocoforza abituato ad essere cosmopolita, e quindi non ho mai ristretto il mio ambito alla “piazza del paese”, che anzi ho sempre disertato.

libro vado a vivere da solo

donna whatsappOggi avere una storia a distanza è molto più semplice rispetto a 15 o 20 anni fa, quando i voli costavano una follia, le tariffe telefoniche erano care come un mutuo e non esistevano Whatsapp e Facebook per condividere in mobilità foto, letterine d’ammore, messaggi vocali e filmati.

Oggi si può rimanere in contatto praticamente tutto il giorno a costo zero, quindi parzialmente si annienta il peso della lontananza, ma sempre tenendo a mente che il fulcro di ogni relazione si deve basare sulla presenza fisica (non sottovalutiamo questo punto perché scivolare nella virtualità di una relazione può dare il via a enormi errori di valutazione dell’altro).

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Il bello delle relazioni a distanza

  • Viaggiare. Cominciamo con le cose belle: essere lontani implica conoscere posti, abitudini e dialetti nuovi, e questo è un bel bagaglio culturale. Vuol dire anche scoprire tante altre mete diverse, perché spesso è d’obbligo incontrarsi a metà strada e quindi vivere una splendida atmosfera di vacanza.
  • Ritornare. Un altro pregio delle relazioni a distanza è quello di non dover condividere la totalità della propria vita e quindi poter riassaporare di tornare nella propria casa e alle proprie abitudini con una marcia in più.
  • Progettare. Cosa faremo la prossima volta? Dove andremo? Che eventi ci saranno nei paraggi? Niente che non faccia qualsiasi coppia quando organizza un sabato diverso, ma è un’attività che viene fatta con più cura, aspettative e gusto dei particolari. Giustamente uno o una si sta facendo mezza Italia per vederti, fai che ne valga la pena!
  • Entusiasmo. La coppia a distanza poi la riconosci anche perché solitamente è un po’ brillante o comunque ha voglia di fare cose insieme, mentre spesso l’abitudine distrugge tante coppie che fanno le cose senza enorme entusiasmo. Insomma si rimane un po’ fidanzatini anche dopo tanto tempo, e col senno di poi dico che questo è positivo.

Il brutto delle relazioni a distanza

  • Money. Inutile che ci giriamo intorno, avere una relazione a distanza costa, e costa molto. Oggi grazie a dio ci sono le compagnie low cost che consentono viaggi in aereo al prezzo di una una cena a lume di candela in un ristorante elegante, ma comunque vanno messe in conto anche le trasferte in aeroporto, eventuale parcheggio, gli hotel quando non si dorme a casa dell’altro, e anche considerare che queste sono “minivacanze” e quindi andranno onorate con un tenore di vita un po’ più alto del solito: aperitivi, calici, cenette, gitarelle, insomma un po’ di joie de vivre.
  • Gelosia. Non tutte le relazioni soft implicano questo malefico sentimento, ma sarei bugiardo a dire che non scatta. E sebbene una donna ti possa rendere cervo a primavera sia abitando vicino che lontano, a distanza serve avere un po’ di fiducia in più o un po’ di menefreghismo in più se no diventa una malattia.
  • Mancanza. Anche se non ti senti sposato o convivente, capita tante volte di sentire la mancanza della persona che frequentiamo. E se i chilometri sono diverse centinaia, non sempre si può placare quel senso di vuoto dicendo…stasera faccio una pazzia, perché soldi e tempo non giocano quasi mai dalla nostra parte.
  • Pianificazione obbligata. Sarebbe bello potersi vedere sempre quando se ne ha voglia, o al contrario potersi prendere dei periodi di riflessioni nei momenti di travaglio interiore, ma…non si può. Occorre sempre stare al gioco delle compagnie aeree che ti obbligano a scegliere con largo anticipo le date in cui viaggiare, se si vuole usufruire di prezzi ragionevoli. Quindi anche se ieri abbiamo litigato o ci è morto il gatto, siamo obbligati a prenotare lo stesso il prossimo volo se no dovremo pagare il triplo o rinunciare a vederci per due mesi.

Aggiungo qui un punto che potrebbe essere classificato sia tra i belli che tra i brutti: è assai difficile conoscersi bene quando ci si vede una volta al mese. Questo da una parte è positivo perché tiene vivo il lato della scoperta, della novità, del non smettere di voler conquistare l’altro. Dall’altra parte è negativo perché si rischia di rimanere spiazzati persino dopo tanti mesi e di non conoscere l’effettiva quotidianità dell’altra persona: quotidianità che potrebbe anche risultarci meno gradita di quanto immaginavamo.

Cosa è una relazione a distanza

uomo in aeroportoAllora, chiariamo subito di cosa sto parlando. Per me una relazione a distanza è una frequentazione che prevede diverse centinaia di km di distanza tra due persone. Quindi NON che tu abiti a Carugate e lei a Gallarate per intenderci, ma tu a Catanzaro e lei a Milano, per fare un esempio. Per mantenerla in piedi diciamo che serve avere almeno un incontro al mese se possibile, o anche un mese e mezzo ma qui le cose si fanno già più tirate. Poi ogni relazione è una storia a sé, diciamo che se si tratta di un rapporto basato fondamentalmente sul sesso, sfilacciare troppo il calendario degli incontri potrebbe suggerire…nuovi stimoli, mettiamola così. Un rapporto invece più fatto di ascolto e dialogo è in grado di sopravvivere un po’ meglio.

Detto questo, ci sono relazioni a distanza che durano felicemente tanti anni, altre che tramontano presto e altre che si tramutano in convivenze, non è possibile fare una statistica. Questo dipende dagli obiettivi che abbiamo nella vita, ma anche dagli obiettivi che fa scaturire in noi l’altra persona.

Come in tutte le cose della vita l’importante è riuscire a prendere il bello da una relazione. Se il vuoto, la gelosia, la solitudine diventano i sentimenti primari e cominciano a logorarci, allora sarà arrivato il momento di dover prendere insieme qualche tipo di decisione (in positivo o in negativo) ma attenzione: alcune relazioni funzionano proprio perché a distanza, e talvolta con la troppa vicinanza si possono andare a perdere quei tratti di eccitazione e scoperta che magari costituivano l’essenza di quel rapporto.


COMMENTI 2
  • Giugno 16, 2020 at 8:50 am
    Germano

    E su questo argomento salgo in cattedra io!

    Ti garantisco che i punti che hai elencato come positivi sono pie illusioni (a parte il “ritornare”).
    Forse le primissime volte gli spostamenti avranno anche la componente turistica, ma in poco tempo diventeranno delle doverose trasferte (come quelle per lavoro).
    Sarebbe bello vedersi a metà strada in un posto sempre diverso, ma gli aerei già costano e aggiungere anche l’albergo per 2 e il turismo qua e là diventa un salasso.
    Quindi ,instaurato un rapporto stabile, si finisce per stare a casa dell’uno o dell’altro. E si fa vita da paese.

    Tutto si fa monotono, routine, quasi un dovere. Una trasferta di lavoro.

    Quando uno dei 2 decide di trasferirsi, non è la fine della vita da cani, anzi è proprio l’inizio: chi si è trasferito vorrà tornare a rivedere i suoi cari in ogni occasione di festa.
    Addio viaggi e ferie.
    Vedrai i tuoi colleghi organizzare le vacanze in posti entusiasmanti, mentre tu andrai sempre e solo al paesello di lei. Ogni anno. Per sempre.

    L’unica cosa positiva delle relazioni a distanza è che ,sentendosi molto per telefono, ci si conosce molto meglio, si parla molto e si instaura un rapporto basato su una vera compatibilità di pensieri e filosofia, anzichè basato sul fuoco di paglia della passione.
    Per il resto è da evitare come la peste.

    Non per ultimo: mogli e buoi dei paesi tuoi, anche all’interno della stessa nazione (le differenze ci sono comunque).

  • Dicembre 23, 2020 at 10:15 am
    Catalyst

    Ancora non capisco come sul web (sponda femminile nella maggior parte degli articoli a parte questo) si incentivi il rapporto a distanza, una vera e propria piaga per chi è single e ha bisogno di presenza fisica ed un vero e proprio abominio per la concezione base di rapporto.
    Le relazioni vere e proprie non possono basarsi sulle emoticons, le chat e le chiamate Skype, ma sul contatto fisico, sul dialogo a voce e sulla presenza.
    Ancora più orribile è il finire in situazioni dove lui/lei di turno, impegnati in una relazione a distanza, devono troncare una possibile frequentazione reale perché si considerano già impegnati.
    E per l’appunto, le relazioni a distanza finiscono praticamente sempre.
    Quelli che riescono a ricavarci qualcosa sono anche quelli che non battono chiodo e quindi meglio di niente, si tengono quella persona a 800km sperando che non finisca in malora.

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