Arriva anche quest’anno il rapporto ISTAT annuale ci rivela quello che già sappiamo: in Italia ci sono sempre più single, aumentano i matrimoni ma anche i divorzi, la natalità è in calo e l’aspettativa di vita sale, i poveri e la precarietà aumentano.
Se dovessi interpretare questi dati al bar direi: siamo soli (una famiglia su tre è composta da un unico membro) e viviamo a lungo ma ci aspetta un futuro difficile data la precarietà economica, l’assenza di figli a sostegno, il crollo del sistema pensionistico. Per paura di questa difficoltà di sopravvivere da soli ci sposiamo con molta leggerezza salvo poi pentircene entro breve e divorziare, e grazie al cielo in questo puttanaio alla Uomini e Donne evitiamo almeno di fare troppi figli.
Pensavi fosse amore invece era una Srl
Il problema è che quando si vive nella precarietà economica e si diventa grandi la solitudine inizia a fare così paura che si cerca il Compromesso, il meno peggio, complice magari uno storico di esperienze non esattamente disneyane e una stanchezza che comincia a logorare. A quel punto anche solo il dividere le spese della casa, del cibo, delle bollette diventa una prospettiva allettante, possibilmente con qualcuno che non ci rompa troppo le palle. Ovviamente Amore & Passione sono i grandi assenti in questo film di serie B, ma quando ci sono difficoltà grosse non si va tanto per il sottile.
Occorre essere saldi, non in saldo
Sfruttiamo semmai la nostra creatività e i cambiamenti del mondo che ci circonda per non identificare sempre e solo nella Famiglia l’ancora di salvezza, il compimento del destino, il supporto mancante. Siamo soli? Vorrà che dire che possiamo cercare una situazione economica migliore dove ci pare. Che possiamo coltivare e ampliare una rete di amicizie che ci sia d’aiuto. Che non siamo mosche bianche ma che ci muoviamo all’interno di una società che ha le nostre stesse problematiche ed esigenze. Che troviamo più facilmente compagni per stare bene insieme.
Conclusioni
Non crediate che non comprenda alla perfezione le ansie del vivere e tutte le giuste preoccupazioni che chiunque di noi ha verso un futuro incerto. Dico solo che il rimedio non può essere peggiore del male, e che fare scelte affrettate o di convenienza sarebbe un errore da pagare a caro prezzo. Che non vogliamo accontentarci lo abbiamo già capito (mi sto rivolgendo a un pubblico di single, mediamente over 40), si tratta solo di mantenere il punto, Istat o non Istat, visto che lo abbiamo conquistato con non poco sforzo. Quella giusta o quello giusto arriveranno, e se non arriveranno ce la faremo lo stesso: abbiamo scorte di divani, Pringles e Netflix fino al 2150!