Già avevo accennato a Once parlando delle nuove dating app per rimorchiare, ma torno sull’argomento, spinto dal gran battàge pubblicitario che l’app ha messo in piedi per il suo sbarco in Italia. Repubblica, Corriere, Panorama, Grazia e decine di altre testate si sono affannate a raccontare quella che viene definita l’anti Tinder, ed è probabile che molti di voi siano si incuriositi alla faccenda. Ma funziona veramente?
Troppe possibilità = nessun incontro
Quando inizi a “metterti sulle app di incontri”, che siano Tinder, Meetic, Badoo, Lovoo, Happn o millemila altre, passi i primi giorni a consultare profili all’impazzata, scartandone la maggior parte nell’illusione di una possibilità di scelta infinita. In realtà se non abiti a Roma o a Milano, ti accorgerai che la scelta non è poi così infinita, e alcune facce diverranno familiari a furia di rivederle. Avere la restrizione di concentrarsi su un solo partner al giorno spinge a compiere una scelta e magari a non essere eccessivamente schizzinosi, pena 24 ore di attesa prima di una nuova occasione.
In realtà sebbene quello dell’attesa sia il meccanismo distintivo (con tanto di cronometro che mostra il tempo rimamente alla prossima proposta), è possibile anche avviare ricerche manuali basate sui nostri filtri (posizione geografica su tutti), ma questo è possibile farlo con qualsiasi dating app.
Once ha scelto qualcuno per te
Io che tu sai che io so
Tutto quanto detto sopra vale anche per la persona che dall’altra parte riceverà NOI come proposta del giorno. E sappiamo che anche lei esiterà prima di cestinarci e aspettare così altre 24 ore a bocca asciutta e quindi dedicherà un minuto in più a sforzarsi di trovare qualcosa di buono nel nostro profilo.
In realtà, pur essendo Once totalmente gratuita, consente alcune funzionalità premium a pagamento che permettono di accelerare le cose, ovvero di ricevere più proposte giornaliere. Secondo me questo è un errore, perchè invece di puntare sui punti di forza sopra descritti, rischia di farli apparire come limiti, bypassabili a pagamento e quindi rendendo l’app non dissimile dalle altre applicazioni di incontri disponibili sul mercato.
Una simpatica nota di colore è quella, utilizzando FitBit o Android Wear, quella di “ascoltare il proprio” battito cardiaco mentre visualizziamo un profilo, per capire se ci sta emozionando. Ovviamente se avete più di 16 anni dubito che utilizzerete questa caratteristica, ma è divertente.
Stabilire oggi se Once funziona davvero è ancora presto, dato appunto il suo arrivo in Italia troppo recente. Ma credo possa avere successo in base alla durata del nostro periodo di singletudine, ovvero: se in un primo periodo di “libertà” useremo varie app ogni giorno per scrutare decine di profili e cercare subito di quagliare, quando invece il periodo da single si protrarrà ci stancheremo di farlo e apprezzeremo questa attitudine più rilassata e meno impegnativa.