Ogni volta che si parla di seduzione, di rimorchio, di flirt spunta fuori questa storia del Maschio Alfa. Un concetto che nella mia giovinezza vedevo associato solo ai branchi di lupi o gorilla e che oggi invece sembra il cardine dell’attrazione sessuale, e chi risulta privo di queste caratteristiche capobranchesche può solo scegliere se incasellarsi nel girone degli sfigati, degli zerbini, degli smidollati o degli onanisti a vita.
Cosa si intende per maschio alfa
Per spiegarlo faccio prima ad elencare alcune definizioni prese dai siti dei “divulgatori” che trattano dell’argomento:
“E’ l’uomo che tutti vorrebbero essere: il capitano d’industria, la star del grande schermo, il capitano della nave, il leader del gruppo. E’ il maschio Alfa. Gli uomini vogliono essere come lui. Le donne vogliono stare con lui.”
“Anche tu puoi diventare un maschio alfa (o un maschio dominante) e reclamare il tuo diritto di accoppiarti con tutte le femmine del branco”
“Il Maschio Alfa è l’uomo che ha imparato a decifrare ciò che, per l’uomo medio, appare completamente indecifrabile: la mente femminile”
L’uomo che non c’è
Leggendo le caratteristiche di questo meraviglioso esemplare di maschio dominante provo a immaginare qualche esempio. Fonzie, Calboni di fantozziana memoria, James Bond, Beckham, il Padrino, Manuel Fantoni di Borotalco, Berlusconi, Clint Eastwood? Quale scegliere? Non saprei, immagino un osceno mix di tutti loro e per poco il cor non si spaura!
Imparare ad accettarsi
Eppure se web e librerie (guarda quanti libri sul tema offre Amazon ad esempio) sono pieni di consigli su come diventare un maschio alfa vuol dire che questa teoria ha attecchito parecchio. Ora, snobismi a parte, è chiaro che esistono tanti uomini capaci di piacere alle donne in modo immediato perchè favoriti da un aspetto intrigante, scioltezza, bella personalità e una sana sicurezza in sè stessi che non fa mai male, ma quello che trovo assurdo è il concetto di voler “diventare” un maschio alfa!
E’ un po’ come insegnare a un pechinese come diventare un pitbull, a un tacchino come volare da condor e a un panda come atteggiarsi a grizzly. Non lo troveresti ridicolo?
E’ chiaro che ai tempi del liceo abbiamo bisogno di confrontarci con dei modelli, avvertiamo la competizione con chi riteniamo avere più successo di noi, odiamo tutto di noi e vorremmo ricostruirci dalla testa ai piedi (anche perchè siamo circondati da oche in tempesta ormonale ossessionate da modelli di successo). Ma passata una certa età dobbiamo capire che quello che piace di noi è il come siamo, non il come potremmo diventare. Se ancora pensiamo di avere tempo, voglia e capacità di trasformarci in altro, allora stiamo un po’ sbagliando l’analisi.
Ecco chi è il vero maschio alfa
Il vero maschio alfa secondo me, se proprio vogliamo usare questa definizione, non è il cretino che si allena nella sua cameretta a rendere la voce più profonda, il sopracciglio più inarcato, le movenze più sicure. E neanche quello che decide di imparare il linguaggio del corpo, di fare il prezioso, di staccarsi da qualunque connotazione zerbinesca.
E non dico questo per fare il piacione e dire “io ce l’ho fatta”, perchè non è vero e spesso scrivo qui per tirare fuori quello che ho capito e mettermelo come monito da seguire. Sto migliorando in alcune cose, peggiorando in altre, ma di fondo non mi interessa cambiarmi con nessuno, neanche con il modello migliore. Mi interessa semmai curare le mie disgraziate nevrosi, tirare fuori di più la mia personalità senza ritenerlo controproducente, aprirmi di più al prossimo, ma si tratta solo di evolvere, non di diventare altro da me. Il mio personalissimo maschio alfa sono io, liberato dalle zavorre che ancora mi porto dietro: di più non voglio.
Personalmente il concetto del maschio alfa appartiene agli anni 80, agli yuppie. L uomo ideale per me, single da parecchi anni è semplicemente l uomo che sa essere se stesso e non teme di esserlo.
🙂