Nulla ci crea, nulla ci distrugge, tutto ci trasforma. Distorcendo un po’ le parole del padre della chimica Lavoisier si ottiene una bella verità, che spesso sfugge a chi si trova con le viscere aggrovigliate in problemi d’ammore.
Un sentimento esaltante quando siamo molto giovani, ma che diventa destabilizzante quando ci prende in età matura. E’ vero che passati i 35 o 40 anni si dovrebbero avere un’esperienza e una consapevolezza in grado di ammortizzare queste sensazioni estreme, è altresì vero che spesso delle lunghe vite insoddisfacenti generano in noi una tale caverna di bisogni affettivi da renderci più infiammabili di una botte di vodka in un incendio.
I mostri siamo noi
Il trucido Singleverso è un regno di luci e ombre, abitato da narcisisti, vampirelli, non morti e licantropi, ma spesso i mostri siamo noi, e non ce ne rendiamo conto.
Siamo noi quando andiamo in giro con una cintura di candelotti affettivi sotto la giacca, pronti a farli/farci esplodere vicino al primo o alla prima che passa.
Come faceva quella canzone degli Smiths? “Because if it’s not Love then it’s the Bomb, the Bomb, the Bomb, the Bomb, the Bomb, the Bomb, the Bomb that will bring us together”
Pensare che l’altro possa crearci o distruggerci è il sintomo della malattia. Quando si delega questo a qualcuno, vuol dire che si sta sbagliando con sè stessi e con l’altra persona. Pensare che invece possa trasformarci è bello e giusto, perché le persone hanno un valore, e se non ci cambiano neanche di una virgola vuol dire che non gliene abbiamo dato la possibilità.
Non è sempre facile distinguere queste cose, ma ogni tanto è importante chiederci se guardiamo l’altro con gli occhi dell’amore o invece con quelli di qualche nostro bisogno mai sanato. In questo cocktail quanta parte c’è di amore e quanta di ossessione?
Lascia che tutto scorra
L’importante, e questa volta scomodo Eraclito, è che tutto scorra, che la nostra vita non si fossilizzi, che non prenda odore di muffa. E l’amore non deve essere il sangue che circola nelle nostre vene, ma quel buon bicchiere di vino rosso che lo ossigena e lo rende più fluido e zampillante. Il vino lo vogliamo buono, naturale e genuino, ma dobbiamo limitarci a chiedergli una bella sbronza, mai una trasfusione.
Amen ….
Complimenti!
Sbronza travolgente e mai transfusione …l’altro ne resta dissanguato e questo è puro egoismo non amore.